Il kokedama è un metodo di coltivazione rustico ed ecologico che libera le piante dai rigidi confini di un vaso. Queste composizioni sensuali e scultoree, nelle quali il contenitore è sostituito da muschio e terriccio legati insieme, ebbero origine in Giappone e si diffusero in seguito negli Stati Uniti. Kokedama significa letteralmente «palla di muschio» e prende a prestito diverse tecniche dall’arte del bonsai. Consiste nel legare le radici di una pianta con un tappetino di muschio e un cordino, per poi appenderla. Crescendo, la pianta percepisce l’aria che circonda il muschio come se fosse un confine.
Questo significa non solo che non occorre rinvasare (mai!), ma anche che, invece di concentrare l’energia sulle radici, le piante possono dedicarsi a produrre foglie, frutta e fiori come piace a voi. Mentre per alcuni kokedama è necessario cementare la sfera con argilla prima di aggiungere muschio, quello che vi espongo è un metodo più facile e di sicura riuscita. Oltre a essere belli, i kokedama sono incredibilmente versatili e si possono realizzare con molti tipi di piante. In queste pagine si fa riferimento a una felce, ma via via che acquisirete la tecnica, potrete diventare più creativi. Prima di scegliere la pianta, decidete dove appendere il kokedama finito. Le piante che si fanno bastare anche la luce scarsa ma che adorano l’umidità potrebbero essere appese sopra una vasca da bagno o nella doccia, mentre quelle che hanno bisogno di tanto sole staranno bene vicino a una finestra luminosa. Inoltre, le piante possono essere delle dimensioni più svariate, ma gli esemplari già consolidati funzionano meglio. Il mio consiglio è usare piante in vasi da 15 cm o anche più larghi.
Occorrente
Quattro pezzi di corda (120 cm), più 2 o 3 m per avvolgere
Tre confezioni (60 g circa) di tappetini di muschio (sfagno) come quelli del marchio SuperMoss
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1 pellea (varietà di felce), in un vaso da 15 cm
Filo da pesca per nascondere la corda (facoltativo) e per appendere, 1,5 m circa.
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Avete un paio di opzioni per avvolgere il kokedama, e ciascuna concorre a una diversa immagine e a un diverso livello di mantenimento. Sconsiglio i fili sintetici, perché i colori rischiano di colare nell’habitat della pianta.
Le scelte più comuni sono
-Corda naturale (di cotone o iuta), che mantiene la qualità del terriccio, ma dovrete riavvolgerla molto spesso, perché a lungo andare si spezza. Conferisce un aspetto estremamente rustico.
-Il filo da pesca, che dà un aspetto pulito e viene usato anche per avvolgere le corde naturali o sintetiche formando una sfera compatta
Procedimento
Prendete i quattro pezzi di corda e legateli insieme al centro con un semplice nodo. Stendete la corda partendo dal nodo centrale, come se fosse una ragnatela.
Prelevate il muschio dalle confezioni e stendetelo formando una specie di tappetino sopra la corda, centrato e alto 2,5 cm circa, grande come un piatto. Vi occorrerà muschio sufficiente ad avvolgere completamente l’apparato radicale della pianta.
Estraete la felce dal vaso, tenendo il terriccio attorno alle radici. È l’unico caso in cui non si deve eliminare il terriccio vecchio! Se la pianta sembra avere le radici aggrovigliate, tagliatele. Tenete da parte il terriccio che viene via quando si tagliano le radici.
Collocate la felce con le radici aggrovigliate al centro del vostro «piatto», rivolta verso l’alto. Riprendete il terriccio rimasto e sistematelo delicatamente attorno alle radici.
Prendete i due capi di una delle corde e avvolgetela attorno alle radici della pianta come una cintura di sicurezza, legando con un nodo ben saldo ogni estremità al nodo centrale sotto il muschio. Ripetete con i pezzi di stringa rimasti. Alla fine, dovreste avere l’impressione di vedere una felce al centro di un nido d’uccello fatto di muschio.
Tagliate diversi pezzi di corda che siano lunghi da 90 a 120 cm. Legatene uno a ciascuna «cintura di sicurezza» che avete realizzato nel passaggio precedente e cominciate a fare girare la corda attorno alle radici aggrovigliate come se doveste avvolgere un gomitolo di lana. Iniziate a impacchettare il muschio in più per coprire i punti nudi, aggiungendo corda e avvolgendo con movimento ellittico per ottenere un groviglio sferico e creare un ricco strato uniforme. Tenete i pezzi di corda ben tesi e annodateli strettamente ogni volta che li unite. Tenere la corda tesa è una delle parti più difficili del progetto, ma è fondamentale per realizzarlo nella sua interezza.
Se non volete vedere la corda, tagliate un pezzo di filo da pesca lungo 120 cm e ripetete la fase precedente, aggiungendo un altro strato di muschio e assicurandolo con il filo per nascondere la corda. Annodate strettamente.
Legate il filo da pesca alla sfera per appenderla.
Come Innaffiare il Kokedama
Per annaffiare, abbassate il kokedama e immergete la sfera in acqua tiepida nel lavello, in un secchio o in una ciotola per 30 minuti circa. Lasciate asciugare brevemente prima di riappenderla. La frequenza di questi «ammolli» dipende dalla stagione. Se il clima è caldo e asciutto ce ne vorranno due alla settimana, mentre una volta sarà più che sufficiente quando la temperatura è meno elevata. Aggiungendo una soluzione batterica da inoculo all’acqua dell’ammollo una volta al mese fornirete una concimazione regolare che rilascia lentamente le sostanze nutritive