In questa guida spieghiamo come sverniciare un mobile.
Di solito, si usa una soluzione di acqua e liscivia (g 200 per ogni litro d’acqua calda).
Se si dove sverniciare una superficie vasta che non è possibile mettere in posizione orizzontale, fare un impasto di liscivia e colla di farina, che può rimanere aderente alla superficie e agli intagli del legno. Pulire poi con lo stesso procedimento indicato nelle figure qui sotto. Se il legno è molto lucido, o coperto da numerosi strati di pittura, si può usare potassa caustica diluita in acqua (due o tre cucchiai per ogni litro).
In commercio, vi sono anche dei preparati (specie di gelatine a base di solventi) che si applicano con il pennello: stenderne uno spesso strato e lasciare agire per 10-15 minuti. Quando si formano schiuma e bolle vuol dire che si sta sciogliendo la vernice. Asportare la vernice con una spatola o una spazzola metallica. Sciacquare abbondantemente per evitare che il preparato sia assorbito dal legno.
Tutti i prodotti svernicianti sviluppano vapori tossici: eseguire il lavoro in un locale ben aerato.
Passare sulla superficie da sverniciare un panno intriso della soluzione a base di liscivia, in modo che agisca in profondità.
Dopo qualche minuto, raschiare con una spazzola metallica o con una spatola tutta la superficie ammorbidita dalla liscivia.
Eliminate le scaglie di vernice, passare subito una spugna umida per ripulire la superficie. Sciacquare a fondo e fare asciugare.
RASCHIATURA
Quando il legno ha una copertura particolarmente tenace, come, per esempio, le vecchie lacche, è possibile che i vari prodotti svernicianti, anche i più forti (dalla soluzione di liscivia e acqua, o di liscivia e colla, alla potassa caustica, alle gelatine a base di solventi), non riescano a staccare la vernice.
In tal caso, bisogna ricorrere alla raschiatura.
Prima di tutto, indossare i guanti; poi, raschiare la superficie con uno spezzone d’ vetro tagliente senza premere troppo, ma inclinando semplicemente il vetro.
Dopo avere, a poco a poco raschiato con lo spezzone di vetro tutta la superficie, facendo attenzione a non graffiare il legno, passare carta vetrata fine o paglietta.
Schiaritura e finitura del legno sverniciato
Alcuni prodotti svernicianti, come la potassa caustica, alterano il colore del legno: anneriscono la quercia, scuriscono il castagno, ecc.; in tali casi, subito dopo il risciacquo, che segue la sverniciatura, bisogna schiarire il legno.
Schiaritura
Il metodo più semplice per schiarire il legno consiste nel passare sulla superficie carta vetrata fine. Se le macchie scure non scompaiono, pulire il legno con un grosso tampone di ovatta, imbevuto di ipoclorito di potassio, di acido cloridrico diluito o di acqua ossigenata. Quando il legno ha ripreso il colore naturale, sciacquarlo abbondantemente e lasciarlo asciugare.
Finitura
Per rifinire esteticamente il lavoro, spesso bisogna tirare il legno a cera, verniciarlo o pitturarlo: per ciascuna di queste finiture è necessario dare alla superficie una preparazione particolare, che serve e tappare i pori del legno e a livellarne le irregolarità.
Legno tirato a cera. Preparare la superficie, passandola accuratamente con carta vetrata finissima, poi applicare, con un pennello o con una spatola, un prodotto tura-pori, per colmare tutte le piccole irregolarità della fibra del legno.
Questa prima applicazione si può anche fare con cera liquida da mobili di buona qualità sciolta in essenza di trementina; oppure si può preparare una miscela facendo fondere della cera d’api in essenza di trementina: stendere con un pennello una mano di questa miscela e lasciare seccare fino a quando il legno l’abbia bene assorbita.
Dopo circa 24 ore, applicare nuovamente la cera e stenderla con un tampone; far asciugare per circa 12 ore, poi strofinare energicamente con una spazzola vegetale morbida e con uno straccio di lana.
Legno verniciato trasparente. Passare con carta vetrata sempre più fine: è molto importante che il legno sia perfettamente liscio.
Stendere quindi con un pennello un prodotto turapori adatto per sigillare tutti gli interstizi del legno, seguendo scrupolosamente le istruzioni del fabbricante, perché il solvente del turapori può essere in
compatibile con la composizione chimica della vernice. Altri prodotti, come le vernici a base di poliesteri, si stendono direttamente sul legno lisciato, senza applicare prima il turapori. È consigliabile, comunque, acquistare vernice e tura-pori contemporaneamente e della stessa marca.
Legno trattato a olio. Questa finitura, talvolta preferibile alla cera e alla vernice, consiste nello spalmare olio di lino fino a quando II legno si sia saturato completamente. Questa tecnica è particolarmente adatta per il mogano, la quercia, il castagno o i legni resinosi (pino, abete, ecc.), perché indurisce ii legno e ne evidenzia la venatura.
Preparare la superficie del legno, levigandola accuratamente con carta vetrata; togliere la polvere, poi applicare l’olio precedentemente scaldato, con un pennello: l’olio caldo ha il vantaggio di essere meno viscoso di quello freddo e, di conseguenza, viene assorbito meglio dalle fibre del legno.
Spalmare l’olio abbondantemente e fino a quando il legno non l’assorbe più: lasciare asciugare per un po’, poi passare un tampone di stracci per togliere l’olio in eccesso. Prima di lucidare la superficie con una spazzola vegetale e con uno straccio di lana, lasciare asciugare per diversi giorni.
Questo trattamento a fondo con l’olio di lino deve essere effettuato non più di due volte l’anno. Per il teck, usare l’olio di teck.