Lo scaldabagno elettrico è un elettrodomestico molto discusso in questi tempi in cui il risparmio energetico ha assunto aspetti cosi predominanti e tali da far considerare con sguardo più critico tutti i dispositivi elettrici ad elevato consumo.
Progressivamente sostituito da scaldaacqua a gas rimane tuttavia ancora indispensabile laddove non sia possibile connettersi ad una rete pubblica di distribuzione del gas o dove lo impongano particolari norme di sicurezza.
Di struttura cilindrica è costituito da una parete esterna di acciaio smaltato che racchiude un serbatoio per l’acqua. Tra il serbatoio e la parete esterna vi è un’intercapedine riempita di materiale isolante la cui funzione è di ridurre al minimo la dispersione verso l’esterno del calore dell’acqua.
L’immissione dell’acqua avviene prelevandola con una tubazione dalla rete di distribuzione proveniente dall’acquedotto.
Dopo essere stata riscaldata da una resistenza elettrica il suo prelievo avviene mediante una tubazione di uscita posta nella parte superiore del serbatoio punto nel quale si sposta per convezione.
Nella parte inferiore dello scaldabagno, sotto il serbatoio, è alloggiato un termostato che permette di regolare la temperatura a cui deve essere portata l’acqua, Il dispositivo é connesso ai fili che alimentano la resistenza e provvede automaticamente alla sua inserzione o disinserzione in funzione della temperatura raggiunta. Una lampada indica quando la resistenza é in funzione e la temperatura raggiunta è indicata da un termometro posto nella parte frontale dello scaldabagno.
Il ciclo operativo si svolge nel modo seguente
-Predisposto il termostato sul valore di temperatura che si intende far raggiungere all’acqua che in precedenza ha riempito il serbatoio si preme l’interruttore di accensione facendo entrare in funzione la resistenza ed accendendo contemporaneamente la spia luminosa.
-Raggiunto il valore di temperatura desiderato il termostato sconnette la resistenza. L’acqua inizia cosi a raffreddarsi lentamente sino a che, scendendo sotto un certo valore, non causa un nuovo intervento della resistenza.
-Se però l’acqua calda viene prelevata dall’impianto di distribuzione si ha una contemporanea immissione di fredda che causa cosi un progressivo abbassamento della temperatura tanto maggiore quanto maggiore e il prelievo della calda o quindi l’immissione della fredda.
-L’abbassamento della temperatura causa di nuovo l’intervento del termostato che riallaccia la resistenza all’impianto elettrico di alimentazione e l’accensione della spia riini-ziando un nuovo ciclo di riscaldamento.
Installazione
L’installazione di uno scaldabagno elettrico richiede per prima cosa che vengano messe in opera delle staffe che devono sostenere il serbatoio.
Non troppo distanti dalle tubazioni dell’acqua e dall’interruttore di alimentazione (10-> 20 Ampere) le due staffe di dimensione adeguata devono essere inserite profondamente nel muro e fissate con un impasto di cemento a presa rapida e sabbia al 50%. Le staffe vanno lasciate in opera per circa 48 ore prima di appoggiarvi lo scaldabagno. La dimensione delle staffe e del foro in cui andranno inserite devono essere di dimensioni proporzionali alla capacita dell’elettrodomestico e per la loro scelta sarà meglio farsi consigliare da un esperto.
Il collegamento alla tubazione dell’acqua deve essere realizzato mediante tubi metallici flessibili e tra l’attacco per l’acqua fredda ed il flessibile deve essere inserita la valvola di sicurezza che ha anche la funzione di evitare lo svuotamento dello scaldabagno nel caso si esercitasse una depressione da parte della rete di alimentazione. Collegate le tubazioni il riempimento del serbatoio si ottiene aprendo uno dei rubinetti dell’acqua calda; inizialmente uscirà l’aria contenuta nel serbatoio e, successivamente, l’acqua.
L’allacciamento elettrico deve essere fatto interponendo tra l’elettrodomestico e la rete di alimentazione un interruttore di tipo automatico. Lo scaldabagno ne è infatti privo e la sua presenza si rende indispensabile per l’accensione o lo spegnimento del dispositivo (vedi fig.).
Per il collegamento dell’elettrodomestico all’interruttore automatico si deve individuare con il cercafase il filo attivo e collegarlo ad uno dei due morsetti del termostato (vedi fig.) mentre il neutro deve essere connesso ad uno dei morsetti della resistenza.
Il morsetto libero del termostato deve poi essere collegato al corrispondente della resistenza.
Il filo dl terra deve essere collegato ad un punto della carcassa da una parte e ad un sicuro punto di terra dall’altra.
Inconvenienti
Data la relativa semplicità costruttiva gli inconvenienti che s possono verilicare sono tutti di semplice diàgnosi e facilmente affrontabili.
L’acqua non si scalda
Quando l’acqua non si scalda e la lampada spia non si accende la causa è generalmente da addebitare all’impianto elettrico, di cui si deve verificare l’efficienza, o ai fusibili dell’interruttore che possono essere bruciati a causa di un sovraccarico.
Se la lampada spia è invece in funzione il motivo del mancato riscaldamento va ricercato in un guasto della resistenza o del termostato che, se bloccato, non Inserisce la resistenza di riscaldamento,
L’efficienza della resistenza si controlla mediante il Tester. Se la resistenza controllata ha valore di fondoscala vuol dire che è interrotta in un suo punto e si dovrà sostituire. Per rimuoverla dal suo alloggiamento è sufficiente svitare la vite di fissaggio ed estrarla delicatamente dopo avere svuotato il serbatoio.
Prima di fissare la nuova resistenza (vedi fig.) converrà procurarsi una nuova guarnizione e ripulire accuratamente il punto di fissaggio,
Conviene inoltre spalmare la guarnizione con del sigillante per aumentare la tenuta del dado di fissaggio. Avvitata la resistenza e ricollegati i fili dell’alimentazione elettrica il lavoro di sostituzione è terminato.
Se la resistenza è perfettamente efficiente e la tensione vi arriva si dovrà sostituire il termostato seguendo le stesse modalità descritte per la sostituzione della resistenza.
L’acqua si surriscalda
Se la lampada spia non si spegne ed il termometro sale troppo di valore conviene staccare l’interruttore e controllare il funzionamento del termostato. Se la temperatura eccessiva converrà anche aprire il rubinetto dell’acqua calda in modo da diminuire la pressione all’interno del serbatoio.
Il funzionamento del termostato può essere provato riscaldando la sua sonda con una fonte di calore. Se non scatta togliendo cosi continuità al circuito elettrico dovrà essere sostituito,
L’acqua si scalda lentamente
Quando si nota che il tempo necessario per riscaldare l’acqua comincia a diventare eccessivamente lungo converrà controllare l’efficacia dell’isolamento termico del contenitore ed il livello del deposito di calcare che inevitabilmente si ha all’interno del serbatoio e sulla resistenza.
Per controllare l’efficacia dell’isolamento posto nell’intercapedine tra vasca e parete esterna è sufficiente toccare la parte esternà del contenitore. Se la sua temperatura è tiepida o calda il materiale isolante dovrà essere sostituito e. laddove ciò non sia possibile, converrà cambiare l’intero elettrodomestico.
Anche un eccessivo deposito di calcare ha come conseguenza un aumento del tempo di riscaldamento. Depositandosi in strati successivi sulla resistenza forma uno strato isolante tra la stessa e l’acqua limitandone cosi il riscaldamento. Poichè il calore che non viene trasmesso all’acqua viene dissipato dalla resistenza se la incrostazione calcarea non viene rimossa il surriscaldamento può essere tale da bruciarla.
Per la rimozione del calcare si dovrà svuotare il serbatoio e procedere come per la sua sostituzione. La rimozione del calcare può essere fatta o con una spazzola o con immersione in un liquido.