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Come Risolvere l’Errore E20 della Lavatrice Candy

Aggiornato il 19 Agosto 2025

Hai avviato il programma, ti sei fatto un caffè e… sorpresa: la lavatrice si ferma e sul display compare “E20”. Acqua nel cestello, panni bagnati, tempo che scorre. È il momento di allarmarsi? No, è il momento di capire cosa ti sta chiedendo la macchina. La buona notizia è che, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di un intoppo nello scarico che puoi sistemare in casa con qualche controllo mirato.

Indice

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  • Che cosa significa davvero E20 sulla tua Candy
  • Prima diagnosi in sicurezza: osserva, ascolta, poi agisci
  • Il filtro pompa: il casello dove si crea l’ingorgo
  • Tubo di scarico e sifone: il collo di bottiglia a valle
  • Quando lo scarico è libero ma l’errore resta: pressostato e vaschetta aria
  • Schiuma, dosi e carichi “furbi”: i falsi amici di E20
  • Il reset che serve davvero: quando farlo e perché
  • Quando sospettare la pompa guasta (e come capirlo senza smontare tutto)
  • Prevenzione intelligente: abitudini semplici che fanno la differenza
  • Domande frequenti, risposta chiara e senza giri
  • Quando è il momento di chiamare l’assistenza (e come arrivarci preparati)
  • Conclusioni

Che cosa significa davvero E20 sulla tua Candy

Partiamo dal messaggio. Sui modelli Candy (e sui “cugini” Hoover) E20 segnala di solito un problema di drenaggio: la scheda “si aspetta” che l’acqua scenda entro un certo tempo, non vede il livello calare e blocca il ciclo. Tradotto in pratica, c’è qualcosa che impedisce all’acqua di uscire come dovrebbe. L’Advice Centre ufficiale Hoover lo indica chiaramente: su alcuni modelli E20 appare proprio quando un’ostruzione blocca la pompa di scarico. È una traccia semplice, ma molto utile per non perdersi in ipotesi.

Se ti stai chiedendo “perché proprio oggi?”, di solito la causa è molto concreta: un tappo di lanugine e detersivo, una monetina scappata dalla tasca, un fermaglio, oppure il tubo di scarico piegato dietro al mobile. Capita più spesso dopo lavaggi “carichi” di pelucchi (pensa ai plaid invernali) o con troppo detersivo. Candy, sul suo blog, ricorda diversi scenari in cui l’acqua resta nel cestello e consiglia proprio di controllare il percorso di scarico prima del resto.

Prima diagnosi in sicurezza: osserva, ascolta, poi agisci

Prima mossa, sempre: stacca la spina. Non è pignoleria, è buon senso. Se vedi acqua nel vetro dell’oblò, E20 sta già puntando il dito verso lo scarico. Se selezioni manualmente “scarico” o “centrifuga” e senti un ronzio continuo, la pompa sta provando a lavorare ma qualcosa la frena. Se invece non senti nulla, è possibile che la pompa non riceva corrente o che il blocco sia così “duro” da impedirle di muoversi. Osserva anche la tempistica: il codice arriva subito o dopo alcuni minuti? Piccoli indizi che, messi in fila, evitano giri a vuoto.

Un’ultima occhiata al pannello non guasta: non hai attivato per sbaglio una funzione che “ferma in acqua” o riduce lo scarico? Alcuni cicli speciali possono confondere quando si va di fretta. Se tutto è regolare, passiamo ai controlli efficaci.

Il filtro pompa: il casello dove si crea l’ingorgo

Immagina lo scarico come una piccola autostrada. Il filtro è il casello: lì si fermano bottoni, monetine, fili, residui. Ed è spesso lì che nasce E20. Apri lo sportellino in basso, prepara stracci e una bacinella (sì, uscirà acqua) e svita lentamente il tappo. Lascia defluire con calma, poi estrai il filtro. La scena non è da copertina, ma è concreta: quello che trovi nel filtro racconta il motivo del blocco.

Puliscilo bene, controlla l’alloggiamento con una torcia e verifica la girante della pompa, la piccola elica subito dietro. Deve girare libera, senza fili avvolti. Se senti attrito, rimuovi l’ostacolo con delicatezza. Molti casi reali di E20 si chiudono esattamente qui: filtro pulito, ostruzione rimossa, lavatrice di nuovo operativa. Anche i tutorial “sul campo” dedicati a Candy mostrano proprio acqua nel cestello ed errore E20 riconducibile a uno scarico bloccato.

Rimonta il filtro e, già che ci sei, asciuga bene la zona. Una guarnizione sporca o montata male può far gocciolare, creando nuove noie al prossimo lavaggio.

Tubo di scarico e sifone: il collo di bottiglia a valle

Il filtro non è l’unico sospettato. Il tubo posteriore che porta l’acqua al muro può piegarsi o schiacciarsi quando sposti la lavatrice anche di pochi centimetri. E sai la cosa divertente? A volte quella piega è sufficiente per far scattare E20, soprattutto con i carichi “pesanti”. Controlla visivamente che il tubo sia disteso e che l’innesto nel sifone a muro non sia troppo profondo. Se vuoi toglierti ogni dubbio, stacca il tubo dal muro e prova lo scarico in un secchio: se l’acqua esce decisa, il problema è nel sifone o nell’impianto domestico; se il getto è debole, la pista torna al filtro e alla pompa. La stessa Candy, nei contenuti divulgativi sulla mancata evacuazione, suggerisce proprio questi controlli pragmatici.

E il sifone? Spesso è il colpevole invisibile. Se è vecchio, ostruito o montato alto rispetto al pavimento, può opporre una resistenza “elastica” all’acqua in uscita. L’effetto è subdolo: la pompa lavora, ma non abbastanza da battere quel muro di incrostazioni. Un idraulico lo pulisce in poco tempo, ma già la prova del secchio ti dice se vale la pena chiamarlo.

Quando lo scarico è libero ma l’errore resta: pressostato e vaschetta aria

Può accadere che tu abbia rimesso tutto in ordine, lo scarico scorra, eppure E20 torni uguale. Sembra magia nera, ma la spiegazione è semplice. La scheda “decide” se c’è ancora acqua tramite un sensore di livello, il pressostato, collegato a un piccolo tubicino che porta l’aria da una vaschetta (air trap) sulla vasca. Se quel tubicino è intasato o schiacciato, il sensore continua a “credere” che l’acqua sia alta anche quando non lo è. Risultato: la lavatrice interpreta uno scarico non riuscito e mostra E20.

Cosa puoi fare senza diventare tecnico? Con la spina staccata, un’ispezione visiva, quando accessibile, aiuta: cerca pieghe e otturazioni nella zona bassa della vasca, dove parte il tubicino. Se non vedi nulla ma il sospetto resta, è un buon momento per fermarsi e valutare un intervento professionale. L’errore continua a parlare di drenaggio, ma la causa è “di lettura”, non di flusso.

Schiuma, dosi e carichi “furbi”: i falsi amici di E20

Ne parliamo poco, ma la schiuma eccessiva può falsare lo scarico e complicare la centrifuga. Detersivo abbondante, additivi “energetici” e acqua non troppo calda sono la ricetta perfetta per un mare di bolle che occupa volumi e rallenta il deflusso. Candy, nei consigli pratici, invita a ridurre le dosi quando noti ristagni o indumenti troppo bagnati a fine ciclo. È un dettaglio easy, che però fa davvero la differenza, specie in inverno con felpe e pile.

Vale anche una parola sui carichi. Le trapunte e i plaid tendono a “tappare” i fori del cestello quando si compattano, e l’acqua fatica a uscire durante la fase di scarico. Se E20 compare dopo mezzi minuti di centrifuga mancata, prova a interrompere, distribuire i capi e ripartire. È noioso, certo, ma spesso salva la situazione senza toccare altro.

Il reset che serve davvero: quando farlo e perché

Dopo ogni intervento, dal filtro pulito al tubo raddrizzato, riporta la logica a zero. Spegni, stacca la spina per qualche minuto e poi rilancia un programma breve di scarico/centrifuga. È il modo più semplice per eliminare “code” di errori in memoria e capire se hai risolto la causa. Lo stesso approccio è suggerito anche quando compaiono codici legati alla comunicazione interna: prima si ripulisce, poi si valuta. Se E20 non torna, partita chiusa. Se torna identico, prendi nota della fase precisa in cui compare: quel dettaglio guiderà la prossima mossa.

Quando sospettare la pompa guasta (e come capirlo senza smontare tutto)

Non tutte le pompe muoiono allo stesso modo. Se senti un ronzio cupo e costante ma l’acqua non si muove, la girante potrebbe essere bloccata pur con alimentazione presente. Se invece regna un silenzio totale, potrebbe non arrivare tensione o l’avvolgimento essere interrotto. E poi c’è la via di mezzo: la pompa parte, fa un mezzo giro, si ferma, riparte… segno di stanchezza. In tutti questi casi, dopo aver escluso filtro, tubo e sifone, la sostituzione può essere la cura. Non è un’operazione impossibile, ma richiede manualità, accesso dal basso e cura delle guarnizioni. Se non ti senti sicuro, fermati e chiama un professionista. Anche i centri ufficiali, quando E20 persiste dopo la pulizia, indirizzano proprio alla verifica della pompa.

Prevenzione intelligente: abitudini semplici che fanno la differenza

La miglior “riparazione” è quella che non servirà. Svuota sempre le tasche, soprattutto quando lavi jeans e capi dei bambini: monetine e biglie sono la coppia comica del filtro intasato. Ogni due o tre mesi, dedica cinque minuti alla pulizia del filtro: è un gesto veloce che pesa zero in agenda e pesa tantissimo sulla salute della pompa. Quando sposti la lavatrice per pulire, controlla di non schiacciare il tubo dietro; rimettilo in posizione dolce, come fosse un tubo di irrigazione che non vuoi strozzare. E sulle dosi di detersivo, ricordati questa immagine: più schiuma non significa più pulito, significa più rallentamenti. Il profumo del bucato non dipende dai millilitri in più, ma dalla qualità del risciacquo.

Se vuoi un’analogia “da officina”, pensa al circuito di scarico come a uno scivolo d’acqua. Se lo scivolo è libero, l’onda scorre e la pompa fa il suo lavoro senza fatica. Se metti una spugna a metà, l’acqua ristagna, si increspa e tutto rallenta. E20, spesso, è quella spugna da togliere. Niente di più.

Domande frequenti, risposta chiara e senza giri

“Posso usare un prodotto chimico nel sifone per sbloccarlo?” In generale è meglio evitare. Se il tappo è nella lavatrice, quei prodotti non lo raggiungono; se è nel muro, puoi danneggiare guarnizioni o spingere il residuo più in profondità. La prova del secchio ti dice subito se serve l’idraulico.

“Ho pulito il filtro ma l’errore torna: significa pompa da cambiare?” Non per forza. Se durante lo scarico vedi un buon flusso, il problema potrebbe essere “di lettura” del livello, quindi pressostato o tubicino dell’aria. Se invece il flusso è scarso a filtro pulito, la pompa torna tra i sospetti principali.

“È normale che dopo aver raddrizzato il tubo E20 sparisca?” Sì, normalissimo. Un tubo anche solo “strozzato” a metà crea una resistenza sufficiente a far scattare il codice. È una soluzione banale, che però risolve un sacco di casi reali. E sì, capita spesso dopo una pulizia energica del pavimento.

“Ho visto video in cui E20 compare con acqua nel cestello: vale anche per me?” Se vedi acqua e la macchina non scarica, sei esattamente nel quadro tipico del codice. Molti tutorial su Candy mostrano proprio quel sintomo e lo collegano a un tappo sul percorso di scarico: filtro, girante, tubo o sifone.

Quando è il momento di chiamare l’assistenza (e come arrivarci preparati)

C’è un limite oltre il quale insistere da soli non conviene. Se hai pulito filtro e alloggiamento, controllato e raddrizzato il tubo, fatto la prova del secchio, ridotto la schiuma e fatto un reset, ma E20 torna sempre allo stesso punto, è il momento di una diagnosi professionale. Arrivarci con le idee in ordine fa risparmiare tempo e soldi. Annota il modello esatto, in quale fase compare il codice, che suoni senti prima del blocco e tutto ciò che hai già provato. Il tecnico, con queste informazioni, saprà dove mettere le mani: pompa, cablaggi, pressostato o — nei casi più testardi — la vaschetta aria sulla vasca.

Se il tuo centro di riferimento è lo stesso che copre anche Hoover, non stupirti: condividono piattaforme e, come abbiamo visto, lo stesso E20 “parla” la lingua del drenaggio. Le istruzioni ufficiali per quel codice partono sempre da un punto fermo: verificare e liberare la pompa. Un’indicazione semplice che resta valida anche dopo i tuoi controlli.

Conclusioni

L’errore E20 fa scena perché arriva quando non te l’aspetti, ma è più un promemoria che un dramma. Ti dice: “L’acqua non sta uscendo come dovrebbe, aiutami a farle strada”. Nove volte su dieci, togli quel tappo nel filtro, dai respiro al tubo, fai pace col sifone e la lavatrice torna a lavorare come prima. Nei rari casi in cui non basta, una verifica su pressostato e pompa chiude il cerchio.

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