In questa guida mettiamo a disposizione alcuni consigli su come educare il cane al guinzaglio.
Nulla di più facile che tenere un cane al guinzaglio, però…
Succede, e sovente, di vedere come questo mezzo di comunicazione tra uomo e cane diventa un’occasione di prove di forza volute da una parte o dall’altra.
E pensare che dovrebbe essere un mezzo indispensabile per rendere il nostro amico più sicuro e felice.
Cos’è un guinzaglio? A osservare il comportamento di molti padroni e dei loro cani, si potrebbe dire che si tratti soprattutto di una detestabile catena che lega indissolubilmente due esseri con desideri e bisogni che nulla hanno in comune!
In questi casi, sia che impedisca ai cani di fuggire o che dimostri la forza di carattere di alcuni di loro, il guinzaglio diventa un oggetto scomodo che nulla ha a che vedere con l’educazione.
Il guinzaglio dovrebbe invece essere un legame fisico che supplisce, provvisoriamente all’inizio del rapporto, al legame affettivo e all’intima intesa che si dovrebbe creare tra uomo e cane. Insomma, non si potrà dire di aver stabilito un vero rapporto con il proprio cane finché sarà il guinzaglio a fare da (scomodo!) “collante”!
Motivatelo a venire con voi
Insegnargli a camminare al guinzagli è il primo esercizio di educazione. Se si paragonasse l’istruzione canina a un gioco di costruzioni, dovremmo considerare l’abitudine al guinzaglio come le fondamenta del palazzo; finché queste non sono ben fissate, è inutile tentare di procedere innalzando altre parti dell’edificio. La costruzione non reggerebbe.
Il primo elemento di vitale importanza è il materiale con cui è costruito. Il guinzaglio da utilizzare all’inizio è quello classico, che misura all’incirca un metro qualunque sia la taglia del cane(meglio non usare per i primi tempi quelli lunghi ad avvolgimento automatico non adatti all’addestramento). Il primo collare può essere di quelli normali con la fibbia oppure a semi strozzo, mai a strozzo. Prima lezione; è necessari che il cane si abitui a portare il collare e il guinzaglio, cioè che non cerchi di toglierseli, tirando all’indietro e saltando. Seconda lezione; quale posizione tenere. Stringete i guinzaglio con la destra, mentre la sinistra è libera di accarezzare e incoraggiare il cane che dovrà stare sulla vostra sinistra (i mancini faranno l’esatto inverso).
In questa prima fase, non si tratto tanto di offrire al cane l’esercizio fisico di cui ha bisogno, quanto di far si che sia motivato ad accompagnarvi ovunque e in qualunque circostanza. Dunque, non limitiamoci a mettergli il guinzaglio solo per portarlo a fare i suoi bisogni, ma consideriamo anche noi questo strumento come un indispensabile mezzo di comunicazione.
Qualche ghiottoneria non guasta
Dovrete cercare di mettere le cose in chiaro fin dall’inizio: è lui che accompagna voi e no l’inverso! Per farglielo capire, richiamate spesso la sua attenzione chiamandolo per nome, ripetendogli “al piede” (o una qualunque altra parola, sempre la stessa, che potrà essere, in seguito, utile per comunicare con lui) e parlandogli. Pur di tenere vivo il suo interesse non esitate a utilizzare l’argomento decisivo: offritegli una ghiottoneria! Ma attenzione a non farla diventare un’abitudine, camminare al guinzaglio non deve trasformarsi in una occasione per un regime ipercalorico!
Per ottenere la sua attenzione e stabilire un buon livello di complicità con il vostro cucciolo, potrete anche portare con voi il suo giochino preferito e lanciarlo a qualche metro da voi, nei luoghi deserti e tranquilli oppure no, sull’erba come sull’asfalto. Lo andrete poi a recuperare insieme, magari facendo qualche sosta o curva sul percorso e cambiando la velocità dell’andatura. La palla e il giochino son molto utili per certi tipi di cane (caccia e retriver, barboni e compagnia) che sono particolarmente giocherelloni e si attaccano precocemente al padrone. Per altre razze dal temperamento più indipendente o dominante un piccolo incoraggiamento “goloso” porta allo stesso risultato.
Quando il guinzaglio non sarà più teso e strattonato e tra voi si sarà instaurata una buona intesa, potrete cominciare a sganciarlo, all’inizio per pochi metri poi sempre di più. Anche in questa fase, dovrete ricordare di richiamare il cane di tanto in tanto per rinforzare la parola d’ordine che avete scelto(piede, qui, ecc.)
Queste fasi di addestramento con i cuccioli devono essere molto corte e durare solo da qualche minuto a un quarto d’ora.
Essere complici
Soprattutto evitate di confondere i momenti di addestramento con le uscite igieniche o con l’esercizio fisico. Per questi ultimi sarebbe meglio lasciarlo libero in un luogo recintato, anche se piuttosto piccolo. Se ciò vi fosse impossibile, potrete utilizzare il guinzaglio che si allunga: il vostro amico riconoscerà ben presto la differenza tra i due accessori e non perderà le buone abitudini prese con il guinzaglio normale. Camminare con il guinzaglio deve diventare un’occasione di complicità con il vostro cane. In nessun caso, questo tipo di esercizio dovrà trasformarsi in esercitazioni militari, con tanto di passo di marcia, ordini urlati e improvvise richieste di attenti! In questo modo otterreste solo di trasformare un’occasione di intimità e di profonda intesa in una seduta di coercizione fatta magari di strattoni e mezzi giri brutali, colpi sul muso se cammina troppo veloce e calci quando rimane indietro… Escludete questi metodi anche se il vostro compagno si dimostra un testone, se vi sembra tirannico e dominatore. Se è così, significa solo che l’ambiente che lo circonda ha per lui un interesse maggiore della vostra persona; sta a voi riprendere l’iniziativa e diventare il suo migliore amico e il suo centro di interesse. Alcuni cani hanno la tendenza a fare resistenza passiva, facendosi tirare se non sono tanto forti o tenaci da riuscire a portarvi dove vogliono (attenzione a non confondere questo atteggiamento con quello del cucciolo che dopo un po’ si stanca e non ce la fa più a camminare!)
Con il cane dinamico dal comportamento intraprendente, invece, più voi tirate il guinzaglio per trattenerlo, più si sente incitato a farlo perché la cosa lo eccita e lo incoraggia, dovete evitare di accettare la sfida su questo terreno. Ritornate al punto di partenza e riprovateci, con una ghiottoneria o un gioco, senza dimenticare le carezze, con la voce e con la mano; scegliete un ambiente neutro, senza insistere troppo ma ricercando almeno una piccola vittoria (o piuttosto prendendo i pretesto della positiva risposta del cane a quello che gli chiedete per terminare la seduta di addestramento). E’ meglio iniziare queste sedute quando il cane è molto giovane, ma si tratta di sistemi che funzionano a tute le età anche se in questi casi ci vorrà più tempo. Non dimenticate, comunque, che attraverso il guinzaglio passano i sentimenti. Infatti, il cane impara sovente a diffidare dei suoi simili perché quando li incrocia il padrone accorcia e tende istintivamente il guinzaglio: il nostro amico percepisce benissimo questa piccola inquietudine e reagisce con una diffidenza che può trasformarsi in aggressività, con le variazioni di tensione del guinzaglio, della più dolce alla più imperativa, potrete dialogare con il cane mantenendo viva la sua attenzione su di voi. Il guinzaglio – come le redini di equitazione – è il primo e più funzionale mezzo per creare con il vostro cane un vero binomio fatto di complicità e comprensione.